sabato 8 ottobre 2016

Recensione: " Bunker Diary" di Kevin Brooks

Ciao a tutti lettori, scusate la lunga assenza ma tra impegni scolastici e l'influenza ho avuto davvero poco tempo. Ma eccoci qua! Oggi vi parlerò Bunker Diary.
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? A me si e spero che ne trarranno anche una trasposizione cinematografica.

Autore: Kevin Brooks

Prezzo: 15.00

Casa Editrice: Piemme freeway

Bunker Diary parla di Linus, un ragazzo di 16 anni scappato di casa e che vive per strada. Una mattina
viene rapito da un uomo e si risveglia in uno spazio angusto con sei stanze, sei bicchieri, sei forchette, sei taccuini e sei penne. Linus ci racconterà la sua vita nel bunker, di coloro che lo raggiungeranno e del "finto cieco", colui che li ha rapiti.

Brooks utilizza un stile molto ficcante e coinvolgente che tracina il lettore nel continuo desiderio di scoprire e cercare di capire, riuscendo a intrappolare anche noi in quel bunker. Ci ritroveremo a pensare come poter uscire, come poter organizzarci per scappare da colui che dietro quelle telecamere fisse alle pareti ci osserva. Sentiremo l'ansia e paura. Vivremo con la costante speranza che qualcosa possa accadere, che qualcuno possa venirci a salvare.
 Questo libro l'ho aprezzato davvero molto per il suo realismo e la sua capacità di essere schietto e crudo. C'è da dire che è un libro che fa male e che fa riflettere. Pian piano si insinua dentro alle nostre menti e ci stravolge. Posso capire perchè si sia discusso così tanto su questo libro e mi permetto di dire che è un libro molto coraggioso.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ma sopra tutti risalta Linus con la sua intelligenza, il suo passato e la sua maturità. Anche Jenny e Frank sono ben costruiti, in particolar modo Frank che fra tutti i personaggi è quello che ha un cambiamento più visibile

SPOILER:
Il finale è qualcosa di inaspettato ma realistico. Quando si legge un libro, in particolar modo quelli per giovani adulti, si pensa che ,anche se non in toto, si possa avere un piccolo "e vissero felici e contenti". Questo libro non fa parte di quel tipo di libri. Sconvolge sopratutto come vengono messi a morire Linus e gli altri nell'ultima parte del romanzo, senza acqua, senza cibo, senza luce: abbandonati. E' proprio questo che fa "il cieco", gli abbandona. E' uno psicopatico e come tale quando si stanca di un gioco lo distrugge.
La stessa modalità con cui capiamo la morte di Linus è molto forte. Frasi senza senso per rappresentare lo stato di confusione portato dalla fame e dalla sete, e per simboleggiare la sua morte una frase incompleta.
Cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stata la scelta dell'autore di non rivelarci niente sul "cieco". Perchè fa questo ?Chi è? Penso però faccia parte del realismo della vicenda e del suo realismo.

CONSIGLIATO? Si, assolutamente

VOTO: 4.5/5

giovedì 29 settembre 2016

RECENSIONE: "Danny il campione del mondo"

Titolo: Danny il campione del mondo

Autore: Roald Dahl

Editore: Salani

Costo:8.50

Illustrazioni: Quentin Blake






Questo è  il quarto libro di Roald Dahl che leggo e mi stupisco sempre della capacità di questo scrittore di infondere nelle sue storie la sensazione di casa, di affetto e sicurezza, e affiancarle a principi giusti ma sopratutto reali, concreti. In " Danny il campione del mondo" ci porta uno strappo di realtà che si discosta spesso dall'immaginario dei libri per bambini. Abbiamo, infatti, una famiglia composta da padre e figlio.

 Danny è un bambino che ha sempre avuto al suo fianco suo padre e insieme vivono nella loro stazione di servizio, nel carrozzone dietro questa. La svolta nella vita dei due avviene quando Danny scopre un segreto che suo padre gli tiene nascosto. Questo segreto oltre a farci capire come i genitori, prima di essere tali, sono esseri umani, uomini e donne con un passato e una personalità, sono anche qualcosa di meraviglioso.
Danny è un protagonista eccellente, scaltro e sveglio, come tutti quelli di Dahl del resto. Il legame padre-figlio è fortissimo e coinvolge.
La scrittura in questo romanzo è più matura per alcuni suoi contenuti ( come la famiglia di Danny appunto) ma con lo svolgersi della trama ritorna allo stile di Dahl più canonico.
La storia nel suo complesso è bella e sa anche coinvolgere, ma rispetto a "Matilde" e "Le streghe"ha qualcosa in meno.


Voto 4/5

domenica 18 settembre 2016

RECENSIONE: "Assassinio allo specchio" di Agatha Christie

Dopo essermi appassionato alla serie tv del 2004 "Marple", ho deciso di avventurarmi anche nella letture dei romanzi scritti da quel genio della Christie.
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Titolo: Un assassinio allo specchio

Autore: Agatha Christie

Editore: Mondadori

Costo: 9.50


Seconda storia che leggo della Christie, secondo giallo ben costruito, avvincente e dal finale inaspettato che mi capita fra le mani.
Ci troviamo a St.Mary Mead, un piccolo villaggio inglese dove abita Miss Marple, una vecchietta dal intuito infallibile e dalla passione verso il comportamento umano.
Durante il ricevimento di Marina Gregg, star di Hollywood, che ha acquistato un villa nelle vicinanze di St.Mary Mead, una donna muore dopo aver bevuto un cocktail contenente un farmaco. Fin dal principio è chiaro che non è stato un incidente. Miss Marple supporterà la polizia e giungerà a scoprire tutta la verità.
E' stato appassionante, coinvolgente e davvero ben scritto. La scrittura della Christie intrappola il lettore con la facilità di lettura, che ci porta rapidi a proseguire la storia. Le ipotesi che ci porremo saranno tante e, vi assicuro, sarà difficile intuire ciò che realmente è accaduto.
Miss Marple è meravigliosa: cinica, sarcastica e onesta.

Consigliatissimo.

Voto: 5/5


venerdì 9 settembre 2016

RECENSIONE: Una serie di sfortunati eventi - L'atro Antro


Ed eccoci qua con l'undicesimo libri della (dis)avventure dei fratelli Baudelaire, che questa volta ci porta nelle profindità oceaniche.





Titolo: L'atro Antro

Autore: Lemony Snicket

Saga: Una serie di sfortunati eventi

Editore: Salani Editore

Prezzo: 8.50

Ed eccoci qua con l'undicesimo libri della (dis)avventure dei fratelli Baudelaire, che questa volta ci porta nelle profindità oceaniche. In se della trama non posso svelare niente, essendo uno dei ultimi libri della saga, pertanto rimarrò sul vago: mi è piaciuto molto, come del resto i volumi precedenti ma se devo trovare un pecca dico il conte Olaf. Il conte Olaf è un personaggio costruito davvero bene ed è anche un elemento importantissimo ai fini della trama, ma in questo libro lo trovato un po sciatto, non incisivo come negli altri capitoli. Oltre a ciò ho percepito un lieve calo sulla suspense e sugli imprevisti che i fratelli incontrano ma questo è solo per il mio senso del sadismo.

Lo stile di narrazione rimane a livelli molto alti, mantenendo il lettore attaccato alle pagine e invogliandolo a proseguire. Va considerata come una saga per bamibini-ragazzi di alto livello che ha un intreccio ben elaborato accompagnato da un spiccato senso della suspense e dal black humor dell'autore.
Attendo con ansia l'uscita della serie Netflix agli inizi del 2017


Voto 3.5/5

martedì 6 settembre 2016

ZEROCALCARE: La profezia dell'armadillo

In questi giorni mi sono approcciato a una graphic novel che stava sullo scaffale delle mia libreria da un paio di mesi ormai. Devo ammettere che l'ho acquistato sopratutto per la fama dell'autore, che da un paio di anni a questa parte è riuscito a ritagliarsi una buona fetta di pubblico. Ero curioso di sapere per quale motivo fosse così apprezzato e se anche a me sarebbe piaciuto quanto quel pubblico che tanto lo acclama. E' inutile dire che ho già comprato gli altri volumi usciti.

Titolo: La profezia dell'armadillo

Autore: Zerocalcare

Editore: Bao Pubblishing

Prezzo: 16.00







"Si chiama profezia dell'armadillo qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli.
Amen

A parte i miei tentativi di essere spiritoso, ho apprezzato questa graphic novel per l'immediatezza e la semplicità apparente con cui si pone al lettore. Zerocalcare ci pone la sua quotidianità con molta schiettezza e ironia lasciando spazio anche alla critica sociale.
La vicenda ha inizio con la morte di Camille, una amica d'infanzia di Zero di cui scopriamo essere innamorato, e si sviluppa con ricordi di gioventù e momenti di vita quotidiana accompagnati da umorismo e citazioni nerd.
In superficie l'opera appare molto semplice e lineare con le avventure di questo ragazzo alle prese con la realtà e la società che lo circondano, in secondo piano traspare invece un insieme di emozioni e pensieri, legati nella maggior parte al personaggio di Camille, e dai sentimenti di Calcare.
Le gag, di poche pagine o spesso di una sola facciata, sono divertenti e scandite da dialoghi incalzanti mischiati a citazioni e riferimenti vari. Il disegno di Zerocalcare è unico nel suo genere e non stanca. Ho trovato  l'utilizzo del antropomorfismo, quindi della correlazione di alcuni personaggi secondari ad animali o alieni (come gli abitanti del centro di Roma), geniale.
Come si è capito è stata un piacevole scoperta e appena possibile mi immergerò nella letture delle altre sue opere.
E voi avete mai letto di niente di Zerocalcare?

4.5/5

mercoledì 27 luglio 2016

RECENSIONE: "Sulla collina" di Ilaria Ferramosca e Mauro Gulma


Titolo: Sulla collina
Autori: I.Ferramosca, M.Gulma
Editore: Tunué
Collana: Tipitondi
Prezzo: 14,90

"Un vecchio fatto di cronaca nera, quattro ragazzi in missione per provare il proprio coraggio, ma qualcuno, o qualcosa, li sta seguendo nella notte"
"Sulla collina" è una graphic novel tutta all'italiana, e non solo per il team artistico. La storia, per l'appunto, è ambientata in Puglia, dove quattro ragazzi (Elia, Simone, Fabio, Danilo) una notte si incontrano per andare  nella casa di un paese vicino dove , anni prima, accadde un fatto di cronaca nera.
Data la piega che prende il fumetto non posso dire più di tanto sulla trama. Va assaporata pian piano, scoprendola. Ai nostalgici della proprio gioventù questo fumetto strapperà un sorriso, nel ricordare i tempi passati. Pure io che ho superato da pochi anni l'età preadolescenziale posso dire che mi ha fatto ricordare le giornate con gli amici. Quando in campagna andavamo a immergerci nella boscaglia vicino al paese, dove con bastoni e immaginazione formavamo due squadre e facevamo le battaglie. Tutto era così reale. O anche quando tutti stretti stretti, passo dopo passo , entravamo nelle vecchi casa diroccate del paese, scure e che puzzavano di muffa, alla scoperta di qualcosa che neppure noi sapevamo.
I quattro protagonisti sono ben caratterizzati, anche se in certi punti ci si focalizza di più su due dei membri della combriccola.
I colori sono ben utilizzati, mentre il disegno in alcune tavole l'ho trovato un po scarso. La copertina è fantastica: il cielo ricoperto di tante sfumature di arancione, un accenno di viola e i quattro amici un fianco all'altro.
 Il colpo di scena finale l'ho apprezzato moltissimo e rende tutta la storia più commovente e nostalgica. Questa graphic novel è un inno sia all'amicizia sia alla vita. Consigliata!

Voto: 4.5/5

martedì 26 luglio 2016

RECENSIONE: "Melody" di Sharon M. Draper




Titolo: Melody ("Out of my mind" titolo originale)
Autore: Sharon M. Draper
Anno pubblicazione ITA: 2016
Prezzo: 13.00
Casa Editrice: Feltrinelli editore- collana Feltrinelli Kids


Trama:
"I pensieri hanno bisogno di parole.
Le parole hanno bisogno di voce.
Io adoro il profumo dei capelli appena lavati 
della mamma. Adoro sentire la barba 
ispida del papà, prima che si rada.
Ma non ho mai potuto dirglielo."






"Melody" è un libro contemporaneo per ragazzi che parla di Melody, un ragazzina di appena undici anni che frequenta la quinta elementare e che ha la tetraplegia spastica.

Il romanzo ci porterà nei meandri della mente di Melody mostrandoci il mondo con i suoi occhi. Come tutti i bambini vorrebbe fare cose "normali" come correre, parlare con le amiche e giocare con il cane, ma non può. La paralisi cerebrale le impedisce di muoversi,di essere indipendente, e di parlare. Le parole le frullano in testa veloci, a centinaia! Dove l'ostacolo tra lei e il mondo è il suo corpo.

Melody è intelligente, molto intelligente. Più di quanto lo possano essere tutti i suoi compagni di scuola, e , cosa più importante, ha qualcosa da dire. Lo ha sempre avuto. Riesce a imparare qualsiasi cosa semplicemente leggendo e ascoltando, e ricorda qualunque cosa gli sia capitata da quando è bambina: la volta i cui il pesce rosso saltò fuori dalla boccia o quando il Dottor Grass disse alla madre che era stupida , e che non gli sarebbe convenuto mandarla in una scuola normale. Tutto ciò che le capita rimane stampato nella sua mente, dove lei è soltanto un silenzioso spettatore. Ma poi Melody trova il modo di parlare.

Non ho voluto anticiparvi niente, anche se non è tanto la storia a valorizzare questo libro, ma la voce della protagonista e di come lei affronta le avversità della vita, tra gioie e dolori.
Lo stile di scrittura è molto buono. Scorrevole e fresco, ti trascina nei pensieri della piccola Melody, che con la ironia e la sua semplicità ci coinvolge nella sua vita.
Alcune cose purtroppo sono state pensate male. In certi punti ,nella prima parte del romanzo, le idee vengono buttate giù come una sorta di lista, senza creare uno sviluppo narrativo. La seconda parte del romanzo, invece, è molto più congeniale al lettore che, dopo aver creato un legame con Melody, viene sempre più coinvolto nelle varie vicende.
La scelta della narrazione in prima persona è più che azzeccata in questa tipologia di romanzo. Sentiamo i pensieri di Melody, le sue idee, le sue emozioni e i suoi timori.
L'autrice riesce a creare un personaggio forte che non si basa sulla compassione ma sulla voglia di riscatto.

I personaggi sono ben caratterizzati, ma a mio parere ci sono delle incongruenze in alcuni di questi.
Infatti il legame che si crea tra l'insegnante e i compagni di classe di Melody (undicenni) lo ho trovato inverosimile. Da bambini della quinta elementare a sembrare studenti delle superiori. A ciò la Draper pone rimedio, o per lo meno tenta, inserendo comportamenti più attinenti all'età dei personaggi.
Melody è il prototipo di protagonista perfetto per questo romanzo. Una ragazzina che riesce a gestire il peso della sua malattia, soffrendo, sì, ma riuscendo sempre a non demoralizzarsi. L'autrice riesce a compiere un lavoro magistrale con Melody creando una persona reale, tangibile. Melody è in continua evoluzione, tra metodi per comunicare e apprendere al meglio. Melody ha voglia di vivere e non di sopravvivere.
I genitori della ragazzina sono semplicemente fantastici. Il padre è un uomo molto solare e allegro che fin dalla nascita di Melody la sostiene. La madre, nella coppia, è colei che all'inizio sente maggiormente il peso della situazione e la frustrazione di ciò che comporta. La donna si incolpa persino della stessa malattia della figlia. Qui vediamo la dualità che ci viene posta tra il personaggio di Melody e quello della madre. Entrambe si sentono diverse e sbagliate: la madre si sente in colpa e sbagliata perchè, secondo lei, è sua la colpa per la malattia della figlia; Melody invece si sente diversa per la malattia che la rende differente dagli altri, e per la malattia stessa si sente inferiore. Nella crescita della figlia anche la madre avrà una maturazione che la porterà ad essere la figura di riferimento di Melody.
La signora V, la vicina di casa è un po come una nonna molto speciale. Aiuta, supporta e sprona Melody fin dalla tenera età. Grazie al suo aiuto lei riesce a crescere forte nello spirito e stimolata.
Gli alunni della classe H-5, la classe dei disabili della scuola, sono tutti simpaticissimi. Vengono appena accennati ma lasciano un segno nel modo in cui vivono ciò li circonda.
I bambini della classe inclusiva, invece, sono stronzi! Nessun tenativo di inclusione nei confronti di Melody, nessun riguardo della sua persona, nemmeno un briciolo di considerazione ( tranne quella di apparenza). Dei professori non parliamone, un più superficiale dell'altro, così come i dottori.

Ultima cosa: la copertina è meravigliosa!
In soldoni, mi è piaciuto molto (escludendo alcuni passaggi nella prima parte) per tutti i messaggi che porta al lettore, dall'accettazione al sentimento rivalsa e per una prot


VOTO: 4.5/5


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venerdì 22 luglio 2016

NEW ENTRY del mese di LUGLIO




Acquisti del mese. Prima o poi li leggerò, tra i compiti estivi e la giusta dose d'ozio.
Libri/Fumetti:
-Melody di Sharon M. Draper
- Sulla collina di I. Ferramosca M. Gulma
-Danny il campione del mondo di Roal Dahl
-Il colore della magia di Terry Pratchett
-Percy Jackson (...) Lo scontro finale di Rick Riordan
- X-men di autori vari
-Fables 4 di autori vari

martedì 19 luglio 2016

HARRY POTTER : IL RITORNO

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BOOK_NEWS

Ebbene si, Harry Potter torna! Ma questo si sapeva da mesi. A Giugno, infatti, c'è stata la messa teatrale dell'ottavo capitolo, diviso in due parti, del maghetto, ormai adulto, più famoso di sempre.
La fama di questa nuova storia è stata celebre più che per la trama , per le polemiche. Tra pareri contrastanti e lamentele riguardo al cast, la situazione ha un pò divagato.
Questa sua nuova avventura , fin dal suo annuncio, ha portato un gran scompiglio.
Tra chi si è strappato i capelli dalla gioia e chi invece si è auto-inflitto la maledizione cruciatus,i pareri sono agli antipodi. La situazione si è fomentata quando c'è stata la prima dello spettacolo.
Dopo la visone della prima parte della messa teatrale, della durata di 2 ore e 15 minuti all'incirca, le recensione di chi ha partecipato alla premiere sono state altalenanti. Il "Boom"(-cit)  poi non si è avuto con la messa della seconda parte, no: quando la trama di tutta la storia è stata pubblicata sul web. Come tanti piccoli boccini tutti sono accorsi a leggere cosa sarebbe successo, incuriositi ed emozionati dal desiderio di rivivere uno dei capisaldi per  ragazzi, e non solo, degli anni '90- duemila. La maggior sono però rimasti delusi, altri invece aspettando di vederlo ( per chi a la possibilità di vedere lo spettacolo)e/o leggerlo,altri ancora hanno fatto voto di castità e hanno optato per non spoilerarsi niente.
Sta di fatto che la Salani ( la casa editrice italiana del maghetto ) ha oggi informato i Potterhead che l'ottava avventura di Harry Potter sarà pubblicata nel nostro paese il 24 Settembre di quest anno, con il titolo "Harry Potter E La Maledizione Dell'Erede" prezzo 19,80
Emozionati? Io si!!!



(Le immagini delle copertine e le trame dei libri riprodotte sono di proprietà delle rispettive case editrici. Alcune immagini pubblicate sono state trovate su pagine web e giudicate di pubblico dominio.)

lunedì 18 luglio 2016

Recensione: "Orange Is The New Black" NO SPOILER

OITNB è una serie Netflix che approda sulla piattaforma online l'11 Luglio 2013. Fin da subito la serie dramma/commedy riscuote un successo enorme! Basti pensare che già prima dell'uscita della quarta stagione lo scorso 17 Giugno, la serie era stata rinnovata per altre 3 stagioni.
E tutto ciò è più che meritato.
La serie è godibilissima da entrambi i sessi. Parla di temi maturi con ironia e con dialoghi accattivanti. Interpretazioni fantastiche da tutto il cast. E penso che ormai sia una delle serie più acclamante nell'ambito del Girl Power come dalla comunità LGBT.
Trama
Piper è un donna di trentadue anni pronta per convolare a nozze con Larry, ad ampliare la produzione di sapone artigianale insieme alla sua socia e miglior amica Polly ,e a passare 15 mesi in prigione per un reato commesso quando stava con Alex, la sua ex fidanzata.
Piper verrà catapultata in una realtà completamente diversa da quella al di fuori del penitenziario di Litchfield.

La serie , va detto, è ben costruita. Ogni cosa è ben organizzata e approfondita, a partire dalla stessa suddivisone dell'edifico. Ognuna delle quattro fazioni ( le bianche, le nere , le ispaniche, le golden)
ha un proprio dormitorio con il rispettivo bagno. Ogni detenuta ha un proprio lavoro che va dall'essere l'assistente alla biblioteca a pulire i bagni. Il ruolo più ambito è la cucina, dove vige il regno di Red, Il boss delle torte versione russa più cazzuta che ci sia : meno " ehi amico sono Buddy , viva l'Italia" più"ti spiezzo in due". Troviamo un back ground ben composto tra regole di comportamento e leggende metropolitane.
Gli sceneggiatori con questo quadro sulla struttura multi etnica creano una sorta di società formata da parti autosufficienti in contrasto tra loro. Il disguido sociale, tra chi ha più diritti degli altri, si estende anche nell'ambito della sessualità tra lesbiche, etero e transessuali . Le discriminazioni in ambito sessuale ed etnico sono solo alcuni dei temi trattati. Nello specifico si tratta anche di aborto, povertà ,abuso, tossico dipendenza e corruzione. Troviamo anche sviluppi nell'ambito psicologico dei personaggi, in particolar modo Piper alle prese con la realtà della prigione che la intrappola sempre più ,portandola a far emergere la parte più autentica di sè.
Oltre alle detenute ci sono anche le guardie che sono protagoniste quanto le detenute stesse.

L'intensità della serie aumenta man mano che Piper entra nei meccanismi della prigione. Più la prigione diventa la realtà di Piper, più diventa la nostra. I favori, le alleanze e il rispetto fanno legge in prigione.

Come ho già scritto la serie ha come punto di forza le tematiche, e la sessualità è una delle principali. Molte protagoniste della serie sono omosessuali, e anche coloro che non lo sono vengo spinte dal desiderio di contatto umano a praticare tale tipo di rapporto. Scelta  giusta è stata anche quella di scegliere un'attrice trans per il ruolo di uno transessuale.

I personaggio di questa serie non si possono non amare. Essendo un'infinità, e con il susseguirsi delle stagioni aumentano, vi parlo giusto dei miei preferiti.

- Piper è sicuramente uno dei miei preferiti, no tanto perchè mi sta simpatica o cosa ma per l'incredibile crescita che ha nel corso della storia. Dalla semplice ragazza a una manipolatrice, schizzata, geniale. Ora, non è la più stronza che ci sia , ma diciamo che se vuole qualcosa trova il modo di prendersela, e questo non le impedisce di prenderlo in quel posto più di una volta.
-Nikki è la tossica più simpatica che incontrerete nella stagione, e ce ne sono tante. La sua storia che la portata in prigione e la successiva crisi d'astinenza sono trattate molto bene. E' forse il personaggio più dolce della serie, anche se non sembra. Bellissimo il rapporto materno tra lei e Red
-Red: Bella la sua storia e ancor più bello il senso di affetto verso la sua famiglia, sia quella in prigione che quella fuori. per ammirare il personaggio ancor di più consiglio la visione in lingua originale dove potete apprezzare il suo accento russo.
-Pensatucky, la religiosa. Lei è davvero fulminata, questo è poca ma sicuro. Mi piace molto perchè è il tramite che gli sceneggiatori utilizzano per introdurre il tema della religione nella serie. E' molto particolare come persona e inizialmente la percepiremo negativamente sia per il suo passato che per il comportamento nei confronti di Piper, ma dalla terza stagione le cose cambieranno...assicurato!
-Pornobaffo. Pornstache , all'inglese. Un uomo mi sembrava giusto metterlo, ed ho scelto il peggiore! Il più stronzo è lui, e sarà quello che più vi farà temere per le detenute.
- Suzanne "Crazy Eyes". Di lei non voglio dirvi niente, scopritela piano piano.

Ce ne sarebbero altri, ma preferisco fermarmi così potrete scoprirli voi.
Buona visione

VOTO 5/5
 dovevo metterla :    
All i wanted was to eat the chicken that was smarter than the other chickens and                                                               absorb its power
         - Red



domenica 17 luglio 2016

Recensione "Percy Jackson e la battaglia del labirinto"

"Percy Jackson e la battagli del labirinto" è il quarto libro della prima serie di Percy Jackson e gli Dei dello Olimpo .





Autore: Rick Riordan 
Casa Editrice: Mondadori
N pagine: 343
Costo:13.00 ( edizione Oscar Bestseller)


              TRAMA CON SPOILER PER CHI NON HA LETTO I PRIMI TRE VOLUMI

“Percy, dopo un movimentato inverno che lo ha portato a sostenere il peso del cielo, a perdere un’amica e a subire la furia del fratello di questa, ritorna a scuola. Dopo varie vicissitudini e vecchie conoscenze, Percy torna al campo mezzosangue.
Luke insieme a Crono vogliono assediare il campo passando per il Labirinto di Dedalo. Percy, Annabeth, Tyson e Grover si avventureranno alla ricerca del geniale inventore nella speranza del suo aiuto nell’ostacolare Crono. Lo scontro finale si avvicina”

Questo penultimo capitolo della saga mi è piaciuto. Non leggevo Percy Jackson da quasi un anno e ho deciso di riprenderlo in mano per concludere la saga. Lo stile di scrittura è molto semplice e ironico, il punto di vista di Percy è sicuramente il più gran pregio della saga. Alcuni personaggi sono stati caratterizzati molto bene a partire da Annabeth e Grover. È stato interessante vedere la crescita dei due in  ruoli di maggior rilievo: (SPOILER) Annabeth come capo dell’impresa, sopraffatta però dai dubbi, e Grover nel tentativo di trovare il dio Pan (FINE SPOILER).
Il libro ha anche diverse cose che NON mi sono piaciute:


(SPOILER)
-       -  Il personaggio di Nico Di Angelo, che nel libro ha 11 anni, ha una maturità irreale. Capisco che ci sia stato un cambiamento drastico nella vita del ragazzo per la morte della sorella ma ho trovato che in diverse situazioni ha un atteggiamento un pò troppo forzato per la sua età. La scelta di dare questo nuovo risvolto al personaggio penso sia servito più per uno sviluppo della trama in sé più che del personaggio stesso. Di questo Riordan se ne ricorda e butta qua e là comportamenti più “infantili”.
(FINE SPOILER)
-        

         - Lo schema narrativo che diventa un po ripetitivo e ridondante. È il tipo di schema che troviamo anche nell’Odissea: Ulisse arriva in posto, riesce a fuggire e arriva in nuovo luogo con un nuovo imprevisto da risolvere. Non lo considero un difetto nel reale significato del termine perché trattandosi di mitologia greca questo schema narrativo funziona,e grazie all’inventiva dell’autore non risulta troppo ripetitivo.

(SPOILER)
Tra gli aspetti più positivi, oltre ai personaggi, ci sono diversi colpi di scena ben riusciti come la rinascita di Crono in Luke. Questa è stata una genialata, in quanto garantisce un sviluppo della storia e dei personaggi. Mi sono piaciuti anche i flashback sul passato di Dedalo/Quintus che hanno rappresentato il personaggio nel suo profondo. Un uomo combattuto per la perdita del figlio e il desiderio di essere il migliore.
(FINE SPOILER)
 È ovviamente consigliato per chi ha già iniziato la saga che secondo me è su un buon livello (tranne il secondo che non mi piacque)


VOTO: 3.5/5

sabato 16 luglio 2016

Recensione : "Altruisti Si Diventa"






"Altruisti si diventa" (The Fondamentals of Caring, il titolo originale) è un film del 2016 scritto e diretto da Rob Burnett. La sceneggiatura del film è un adattamento del romanzo "The Revised Fundamentals of Caregiving".
Il film parla di Ben (Paul Rudd), scrittore fallito ritrovatosi solo dopo la separazione della moglie e la prematura morte del figlio. Ben per riprendere in mano la propria vita e avere un lavoro stabile frequenta un corso per caregiver. alla fine del corso trova lavoro nella famiglia di Trevor (Craig Roberts), un ragazzo di 20 anni affetto da distrofia muscolare dal carattere esuberante, caratterizzato da un forte sarcasmo e senso dell'ironia. Tra i due nasce un forte legame che portare Ben a incoraggiare Trevor a visitare i luoghi che tanto ammira guardandoli dal televisore e per trascinarlo al di fuori delle sue routine caratterizzato da tv e waffle. I due partiranno per questo viaggio che comporterà un crescita per entrambi i personaggi. Un ruolo importante è ricoperto dalle figure di Dot (Selena Gomez) e Peaches (Megan Ferguson), due compagne di viaggio, che saranno gli elementi scatenati delle crescita di Trevor e Ben.

LA MIA OPINIONE 
Ho trovato il film molto gradevole. Nella pellicola c'è molto equilibrio tra il dramma e la comicità. Il primo viene concentrato prevalentemente sul personaggio di Ben ,un uomo afflitto dalla rabbia, dal dolore, dal senso di colpa e dall'insoddisfazione sia nel privato che nel ambito lavorativo. Paul Rudd riesce a darci un'ottima interpretazione , diversa dai ruoli scanzonati a cui ci ha abituato in "Ant-Man" e "Questi sono i 40". Anche l'attore che interpreta Trevor mi è piaciuto molto. Un viso meno conosciuto che riesce a convincere in questa sua prova. Nota positiva pure per Selena Gomez che ci regale un personaggio interessante che sfortunatamente non viene molto approfondito, venendo invece utilizzato per far risaltare Trevor.
Uno degli elementi che più caratterizza questo film è la rappresentazione dell'invalido. Vediamo l'invalido non soltanto nel ambito delle cure o nella difficoltà della sua condizione ma per come è realmente:una persona che pensa, che fa qualcosa,che si arrabbia, che offende, che schernisce, che prova dei sentimenti. Trevor è un personaggio perfetto a questo scopo: un ragazzo intrappolato nella sua routine , arreso alla sua malattia,sarcastico e dispettoso, che soffre a tal punto la realtà da rinchiudersi nel suo spazio; che viene spronato a vivere come realmente potrebbe.

Il film ha una durata di 93 minuti ed è disponibili su Netflix

curiosità:il concetto di caregiver si riferisce alla figura di supporto per individui caratterizzati da problematiche dovute all'anzianità, alla disabilità o ad altre patologie. La terminologia caregiver ha origine nel Novecento dove venne spesso utilizzata nelle teorie degli psicologi Bowlby e Aisworth di riferimento alla figura di riferimento.

VOTO: 3.5/5

giovedì 14 luglio 2016

RECENSIONE "Sette minuti dopo la mezzanotte"

LA MIA PAGINA FACEBOOk
                                                                              
Come prima recensione del blog ho deciso di recensire uno dei libri più coinvolgenti e commoventi (il mio testosterone ne ha risentito molto) che io abbia mai letto: "Sette minuti dopo la mezzanotte"




Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte
Autore: Patrick Ness; Siobhan Dowd
Editore: mondadori
N pagine: 224
Costo: 13.00
Illustratore: Jim Kay







“Conor è un ragazzino di 13 anni che si ritrova a dover affrontare e                                 subire la malattia della madre. La donna infatti è ammalata di cancro. Conor nel sostenere la madre lungo il suo percorso si ritrova solo, fino alla notte in cui gli si presenta il mostro.
Il mostro dice al ragazzo che gli racconterà tre storie dopo di che lui dovrà raccontagli la sua quarta storia, la verità”



Inizio col dirvi che questo libro ha avuto diverse ristampe, sia in paperback che in hardcover.
In Italia è stato pubblicato da Mondadori in tre versioni diverse: due assieme alle bellissime illustrazioni di Jim Kay (ha anche disegnato per l'edizione illustrata di Harry Potter e la Pietra Filosofale) e una senza. Io ho comprato l'edizione illustrata in paperback della collana Oscar Mondadori ragazzi, che dovrebbe essere anche la più facile da reperire.
Questo libro possiamo dire che è stato scritto a quattro mani.
L'idea del romanzo, infatti, fu concepita da Siobhan Dowd, una scrittrice inglese molto nota nel Regno Unito e in America. La donna non riuscì a concludere la stesura del romanzo perchè ammalata di cancro. Dopo la sua morte il libro fu affidato a Patrick Ness che mantenne lo spirito del libro rendendolo, però, proprio.

Dopo questa lunga premessa ecco la mia opinione:

E' un capolavoro in tutti i suoi aspetti. Un mix travolgente di vita reale e subconscio, tra verità e sofferenza.
I personaggi sono ben delineati a partire da Conor che è stato un protagonista incredibile, caratterizzato da un forte senso di dovere e di responsabilità. Uno dei protagonisti più reali e intelligenti che abbia mai incontrato nel mio percorso di lettore.
 Il mostro, oltre ad avere un ruolo molto importante ai fini della storia, fa da tramite tra Conor e il lettore mostrandoci il Conor più vero:il tredicenne impaurito.
Altro personaggio che mi è piaciuto molto è stata la madre di Conor. Una donna molto dolce, logorata dalla malattia e dal senso di colpa nei confronti del figlio per il peso che gli porta.
Lo stile di scrittura è  scorrevole, semplice schietto. Ness riesce a gestire una storia avvolta dal dolore e dal senso del dovere molto bene,senza soffocare il lettore nella pensantezza dei temi tratti e invogliandolo a proseguire la lettura.
Non voglio spingermi troppo in là con i dettagli riguardo la trama, in quanto non voglio rovinarvi il libro ma posso assicurarvi che vi appagherà molto sia sul piano emotivo che quello d’intrattenimento.
Ultima cose: le illustrazione di Jim Kay sono bellissime. Ci aiutano a integrarci ancor meglio nella storia mediante il tratto sporco ma definito dell’artista.

 Consigliato a chi vuole una storia viva e matura. 


Voto: 5/5
Piccola Curiosità: Il 21 Ottobre 2016, negli USA,  ci sarà la distribuzione della pellicola tratta dal libro " A Monster Calls"

martedì 12 luglio 2016

Ahhh. Estate. Siamo sinceri ,quando pensiamo a questo periodo dell'anno proviamo una gran senso di  soddisfazione pari ,forse, a quello di zio Vernon alla Domenica.
Rimanere lì sotto il sole cuocente che ci ustiona la pelle , giocare a palla sulla spiaggia , le secchiate d'acqua i giri in bici , le uscite di gruppo alla sera...dormire. Però c'è sempre IL momento di realizzazione e , per chi come me va ancora a scuola, significa compiti estivi. Non che siano un problema così grande ( a parte che ti tengono rinchiuso in casa con la testa china sui i libri e con la schiena ricurva ,che ti rende simile a Victor di Frankenstein junior, ma dettagli).
Sinceramente non so se il mio momento di trans post scuola ci sia ancora oppure sia già subentrato il tarlo dei compiti , sta di fatto che oggi  per me è Domenica.


D'accordo dopo questa stupida presentazione insensata direi che possiamo cominciare.
Ciao ragazzi sono Luca ho 16 anni e frequento  il liceo scientifico. Ho creato questo blog principalmente per poter parlare delle cose che mi piacciano o semplicemente per scrivere. I principali argomenti di cui scriverò sono cose molto particolari che non sono certo al centro del principale uso di Internt o di vendite di Amazon (cioè cinema, serie tv e libri).
Dunque , spero che possiate trovare interessanti o perlomeno accettabili le cose che scriverò.


P.S. Mi sembra  giusto dirvi che sono disgrafico,il che significa che ho delle difficoltà nello scrivere, quindi chiedo scusa per eventuali errori .