martedì 26 luglio 2016

RECENSIONE: "Melody" di Sharon M. Draper




Titolo: Melody ("Out of my mind" titolo originale)
Autore: Sharon M. Draper
Anno pubblicazione ITA: 2016
Prezzo: 13.00
Casa Editrice: Feltrinelli editore- collana Feltrinelli Kids


Trama:
"I pensieri hanno bisogno di parole.
Le parole hanno bisogno di voce.
Io adoro il profumo dei capelli appena lavati 
della mamma. Adoro sentire la barba 
ispida del papà, prima che si rada.
Ma non ho mai potuto dirglielo."






"Melody" è un libro contemporaneo per ragazzi che parla di Melody, un ragazzina di appena undici anni che frequenta la quinta elementare e che ha la tetraplegia spastica.

Il romanzo ci porterà nei meandri della mente di Melody mostrandoci il mondo con i suoi occhi. Come tutti i bambini vorrebbe fare cose "normali" come correre, parlare con le amiche e giocare con il cane, ma non può. La paralisi cerebrale le impedisce di muoversi,di essere indipendente, e di parlare. Le parole le frullano in testa veloci, a centinaia! Dove l'ostacolo tra lei e il mondo è il suo corpo.

Melody è intelligente, molto intelligente. Più di quanto lo possano essere tutti i suoi compagni di scuola, e , cosa più importante, ha qualcosa da dire. Lo ha sempre avuto. Riesce a imparare qualsiasi cosa semplicemente leggendo e ascoltando, e ricorda qualunque cosa gli sia capitata da quando è bambina: la volta i cui il pesce rosso saltò fuori dalla boccia o quando il Dottor Grass disse alla madre che era stupida , e che non gli sarebbe convenuto mandarla in una scuola normale. Tutto ciò che le capita rimane stampato nella sua mente, dove lei è soltanto un silenzioso spettatore. Ma poi Melody trova il modo di parlare.

Non ho voluto anticiparvi niente, anche se non è tanto la storia a valorizzare questo libro, ma la voce della protagonista e di come lei affronta le avversità della vita, tra gioie e dolori.
Lo stile di scrittura è molto buono. Scorrevole e fresco, ti trascina nei pensieri della piccola Melody, che con la ironia e la sua semplicità ci coinvolge nella sua vita.
Alcune cose purtroppo sono state pensate male. In certi punti ,nella prima parte del romanzo, le idee vengono buttate giù come una sorta di lista, senza creare uno sviluppo narrativo. La seconda parte del romanzo, invece, è molto più congeniale al lettore che, dopo aver creato un legame con Melody, viene sempre più coinvolto nelle varie vicende.
La scelta della narrazione in prima persona è più che azzeccata in questa tipologia di romanzo. Sentiamo i pensieri di Melody, le sue idee, le sue emozioni e i suoi timori.
L'autrice riesce a creare un personaggio forte che non si basa sulla compassione ma sulla voglia di riscatto.

I personaggi sono ben caratterizzati, ma a mio parere ci sono delle incongruenze in alcuni di questi.
Infatti il legame che si crea tra l'insegnante e i compagni di classe di Melody (undicenni) lo ho trovato inverosimile. Da bambini della quinta elementare a sembrare studenti delle superiori. A ciò la Draper pone rimedio, o per lo meno tenta, inserendo comportamenti più attinenti all'età dei personaggi.
Melody è il prototipo di protagonista perfetto per questo romanzo. Una ragazzina che riesce a gestire il peso della sua malattia, soffrendo, sì, ma riuscendo sempre a non demoralizzarsi. L'autrice riesce a compiere un lavoro magistrale con Melody creando una persona reale, tangibile. Melody è in continua evoluzione, tra metodi per comunicare e apprendere al meglio. Melody ha voglia di vivere e non di sopravvivere.
I genitori della ragazzina sono semplicemente fantastici. Il padre è un uomo molto solare e allegro che fin dalla nascita di Melody la sostiene. La madre, nella coppia, è colei che all'inizio sente maggiormente il peso della situazione e la frustrazione di ciò che comporta. La donna si incolpa persino della stessa malattia della figlia. Qui vediamo la dualità che ci viene posta tra il personaggio di Melody e quello della madre. Entrambe si sentono diverse e sbagliate: la madre si sente in colpa e sbagliata perchè, secondo lei, è sua la colpa per la malattia della figlia; Melody invece si sente diversa per la malattia che la rende differente dagli altri, e per la malattia stessa si sente inferiore. Nella crescita della figlia anche la madre avrà una maturazione che la porterà ad essere la figura di riferimento di Melody.
La signora V, la vicina di casa è un po come una nonna molto speciale. Aiuta, supporta e sprona Melody fin dalla tenera età. Grazie al suo aiuto lei riesce a crescere forte nello spirito e stimolata.
Gli alunni della classe H-5, la classe dei disabili della scuola, sono tutti simpaticissimi. Vengono appena accennati ma lasciano un segno nel modo in cui vivono ciò li circonda.
I bambini della classe inclusiva, invece, sono stronzi! Nessun tenativo di inclusione nei confronti di Melody, nessun riguardo della sua persona, nemmeno un briciolo di considerazione ( tranne quella di apparenza). Dei professori non parliamone, un più superficiale dell'altro, così come i dottori.

Ultima cosa: la copertina è meravigliosa!
In soldoni, mi è piaciuto molto (escludendo alcuni passaggi nella prima parte) per tutti i messaggi che porta al lettore, dall'accettazione al sentimento rivalsa e per una prot


VOTO: 4.5/5


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