sabato 8 ottobre 2016

Recensione: " Bunker Diary" di Kevin Brooks

Ciao a tutti lettori, scusate la lunga assenza ma tra impegni scolastici e l'influenza ho avuto davvero poco tempo. Ma eccoci qua! Oggi vi parlerò Bunker Diary.
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? A me si e spero che ne trarranno anche una trasposizione cinematografica.

Autore: Kevin Brooks

Prezzo: 15.00

Casa Editrice: Piemme freeway

Bunker Diary parla di Linus, un ragazzo di 16 anni scappato di casa e che vive per strada. Una mattina
viene rapito da un uomo e si risveglia in uno spazio angusto con sei stanze, sei bicchieri, sei forchette, sei taccuini e sei penne. Linus ci racconterà la sua vita nel bunker, di coloro che lo raggiungeranno e del "finto cieco", colui che li ha rapiti.

Brooks utilizza un stile molto ficcante e coinvolgente che tracina il lettore nel continuo desiderio di scoprire e cercare di capire, riuscendo a intrappolare anche noi in quel bunker. Ci ritroveremo a pensare come poter uscire, come poter organizzarci per scappare da colui che dietro quelle telecamere fisse alle pareti ci osserva. Sentiremo l'ansia e paura. Vivremo con la costante speranza che qualcosa possa accadere, che qualcuno possa venirci a salvare.
 Questo libro l'ho aprezzato davvero molto per il suo realismo e la sua capacità di essere schietto e crudo. C'è da dire che è un libro che fa male e che fa riflettere. Pian piano si insinua dentro alle nostre menti e ci stravolge. Posso capire perchè si sia discusso così tanto su questo libro e mi permetto di dire che è un libro molto coraggioso.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ma sopra tutti risalta Linus con la sua intelligenza, il suo passato e la sua maturità. Anche Jenny e Frank sono ben costruiti, in particolar modo Frank che fra tutti i personaggi è quello che ha un cambiamento più visibile

SPOILER:
Il finale è qualcosa di inaspettato ma realistico. Quando si legge un libro, in particolar modo quelli per giovani adulti, si pensa che ,anche se non in toto, si possa avere un piccolo "e vissero felici e contenti". Questo libro non fa parte di quel tipo di libri. Sconvolge sopratutto come vengono messi a morire Linus e gli altri nell'ultima parte del romanzo, senza acqua, senza cibo, senza luce: abbandonati. E' proprio questo che fa "il cieco", gli abbandona. E' uno psicopatico e come tale quando si stanca di un gioco lo distrugge.
La stessa modalità con cui capiamo la morte di Linus è molto forte. Frasi senza senso per rappresentare lo stato di confusione portato dalla fame e dalla sete, e per simboleggiare la sua morte una frase incompleta.
Cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stata la scelta dell'autore di non rivelarci niente sul "cieco". Perchè fa questo ?Chi è? Penso però faccia parte del realismo della vicenda e del suo realismo.

CONSIGLIATO? Si, assolutamente

VOTO: 4.5/5

giovedì 29 settembre 2016

RECENSIONE: "Danny il campione del mondo"

Titolo: Danny il campione del mondo

Autore: Roald Dahl

Editore: Salani

Costo:8.50

Illustrazioni: Quentin Blake






Questo è  il quarto libro di Roald Dahl che leggo e mi stupisco sempre della capacità di questo scrittore di infondere nelle sue storie la sensazione di casa, di affetto e sicurezza, e affiancarle a principi giusti ma sopratutto reali, concreti. In " Danny il campione del mondo" ci porta uno strappo di realtà che si discosta spesso dall'immaginario dei libri per bambini. Abbiamo, infatti, una famiglia composta da padre e figlio.

 Danny è un bambino che ha sempre avuto al suo fianco suo padre e insieme vivono nella loro stazione di servizio, nel carrozzone dietro questa. La svolta nella vita dei due avviene quando Danny scopre un segreto che suo padre gli tiene nascosto. Questo segreto oltre a farci capire come i genitori, prima di essere tali, sono esseri umani, uomini e donne con un passato e una personalità, sono anche qualcosa di meraviglioso.
Danny è un protagonista eccellente, scaltro e sveglio, come tutti quelli di Dahl del resto. Il legame padre-figlio è fortissimo e coinvolge.
La scrittura in questo romanzo è più matura per alcuni suoi contenuti ( come la famiglia di Danny appunto) ma con lo svolgersi della trama ritorna allo stile di Dahl più canonico.
La storia nel suo complesso è bella e sa anche coinvolgere, ma rispetto a "Matilde" e "Le streghe"ha qualcosa in meno.


Voto 4/5

domenica 18 settembre 2016

RECENSIONE: "Assassinio allo specchio" di Agatha Christie

Dopo essermi appassionato alla serie tv del 2004 "Marple", ho deciso di avventurarmi anche nella letture dei romanzi scritti da quel genio della Christie.
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Titolo: Un assassinio allo specchio

Autore: Agatha Christie

Editore: Mondadori

Costo: 9.50


Seconda storia che leggo della Christie, secondo giallo ben costruito, avvincente e dal finale inaspettato che mi capita fra le mani.
Ci troviamo a St.Mary Mead, un piccolo villaggio inglese dove abita Miss Marple, una vecchietta dal intuito infallibile e dalla passione verso il comportamento umano.
Durante il ricevimento di Marina Gregg, star di Hollywood, che ha acquistato un villa nelle vicinanze di St.Mary Mead, una donna muore dopo aver bevuto un cocktail contenente un farmaco. Fin dal principio è chiaro che non è stato un incidente. Miss Marple supporterà la polizia e giungerà a scoprire tutta la verità.
E' stato appassionante, coinvolgente e davvero ben scritto. La scrittura della Christie intrappola il lettore con la facilità di lettura, che ci porta rapidi a proseguire la storia. Le ipotesi che ci porremo saranno tante e, vi assicuro, sarà difficile intuire ciò che realmente è accaduto.
Miss Marple è meravigliosa: cinica, sarcastica e onesta.

Consigliatissimo.

Voto: 5/5


venerdì 9 settembre 2016

RECENSIONE: Una serie di sfortunati eventi - L'atro Antro


Ed eccoci qua con l'undicesimo libri della (dis)avventure dei fratelli Baudelaire, che questa volta ci porta nelle profindità oceaniche.





Titolo: L'atro Antro

Autore: Lemony Snicket

Saga: Una serie di sfortunati eventi

Editore: Salani Editore

Prezzo: 8.50

Ed eccoci qua con l'undicesimo libri della (dis)avventure dei fratelli Baudelaire, che questa volta ci porta nelle profindità oceaniche. In se della trama non posso svelare niente, essendo uno dei ultimi libri della saga, pertanto rimarrò sul vago: mi è piaciuto molto, come del resto i volumi precedenti ma se devo trovare un pecca dico il conte Olaf. Il conte Olaf è un personaggio costruito davvero bene ed è anche un elemento importantissimo ai fini della trama, ma in questo libro lo trovato un po sciatto, non incisivo come negli altri capitoli. Oltre a ciò ho percepito un lieve calo sulla suspense e sugli imprevisti che i fratelli incontrano ma questo è solo per il mio senso del sadismo.

Lo stile di narrazione rimane a livelli molto alti, mantenendo il lettore attaccato alle pagine e invogliandolo a proseguire. Va considerata come una saga per bamibini-ragazzi di alto livello che ha un intreccio ben elaborato accompagnato da un spiccato senso della suspense e dal black humor dell'autore.
Attendo con ansia l'uscita della serie Netflix agli inizi del 2017


Voto 3.5/5

martedì 6 settembre 2016

ZEROCALCARE: La profezia dell'armadillo

In questi giorni mi sono approcciato a una graphic novel che stava sullo scaffale delle mia libreria da un paio di mesi ormai. Devo ammettere che l'ho acquistato sopratutto per la fama dell'autore, che da un paio di anni a questa parte è riuscito a ritagliarsi una buona fetta di pubblico. Ero curioso di sapere per quale motivo fosse così apprezzato e se anche a me sarebbe piaciuto quanto quel pubblico che tanto lo acclama. E' inutile dire che ho già comprato gli altri volumi usciti.

Titolo: La profezia dell'armadillo

Autore: Zerocalcare

Editore: Bao Pubblishing

Prezzo: 16.00







"Si chiama profezia dell'armadillo qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli.
Amen

A parte i miei tentativi di essere spiritoso, ho apprezzato questa graphic novel per l'immediatezza e la semplicità apparente con cui si pone al lettore. Zerocalcare ci pone la sua quotidianità con molta schiettezza e ironia lasciando spazio anche alla critica sociale.
La vicenda ha inizio con la morte di Camille, una amica d'infanzia di Zero di cui scopriamo essere innamorato, e si sviluppa con ricordi di gioventù e momenti di vita quotidiana accompagnati da umorismo e citazioni nerd.
In superficie l'opera appare molto semplice e lineare con le avventure di questo ragazzo alle prese con la realtà e la società che lo circondano, in secondo piano traspare invece un insieme di emozioni e pensieri, legati nella maggior parte al personaggio di Camille, e dai sentimenti di Calcare.
Le gag, di poche pagine o spesso di una sola facciata, sono divertenti e scandite da dialoghi incalzanti mischiati a citazioni e riferimenti vari. Il disegno di Zerocalcare è unico nel suo genere e non stanca. Ho trovato  l'utilizzo del antropomorfismo, quindi della correlazione di alcuni personaggi secondari ad animali o alieni (come gli abitanti del centro di Roma), geniale.
Come si è capito è stata un piacevole scoperta e appena possibile mi immergerò nella letture delle altre sue opere.
E voi avete mai letto di niente di Zerocalcare?

4.5/5

mercoledì 27 luglio 2016

RECENSIONE: "Sulla collina" di Ilaria Ferramosca e Mauro Gulma


Titolo: Sulla collina
Autori: I.Ferramosca, M.Gulma
Editore: Tunué
Collana: Tipitondi
Prezzo: 14,90

"Un vecchio fatto di cronaca nera, quattro ragazzi in missione per provare il proprio coraggio, ma qualcuno, o qualcosa, li sta seguendo nella notte"
"Sulla collina" è una graphic novel tutta all'italiana, e non solo per il team artistico. La storia, per l'appunto, è ambientata in Puglia, dove quattro ragazzi (Elia, Simone, Fabio, Danilo) una notte si incontrano per andare  nella casa di un paese vicino dove , anni prima, accadde un fatto di cronaca nera.
Data la piega che prende il fumetto non posso dire più di tanto sulla trama. Va assaporata pian piano, scoprendola. Ai nostalgici della proprio gioventù questo fumetto strapperà un sorriso, nel ricordare i tempi passati. Pure io che ho superato da pochi anni l'età preadolescenziale posso dire che mi ha fatto ricordare le giornate con gli amici. Quando in campagna andavamo a immergerci nella boscaglia vicino al paese, dove con bastoni e immaginazione formavamo due squadre e facevamo le battaglie. Tutto era così reale. O anche quando tutti stretti stretti, passo dopo passo , entravamo nelle vecchi casa diroccate del paese, scure e che puzzavano di muffa, alla scoperta di qualcosa che neppure noi sapevamo.
I quattro protagonisti sono ben caratterizzati, anche se in certi punti ci si focalizza di più su due dei membri della combriccola.
I colori sono ben utilizzati, mentre il disegno in alcune tavole l'ho trovato un po scarso. La copertina è fantastica: il cielo ricoperto di tante sfumature di arancione, un accenno di viola e i quattro amici un fianco all'altro.
 Il colpo di scena finale l'ho apprezzato moltissimo e rende tutta la storia più commovente e nostalgica. Questa graphic novel è un inno sia all'amicizia sia alla vita. Consigliata!

Voto: 4.5/5

martedì 26 luglio 2016

RECENSIONE: "Melody" di Sharon M. Draper




Titolo: Melody ("Out of my mind" titolo originale)
Autore: Sharon M. Draper
Anno pubblicazione ITA: 2016
Prezzo: 13.00
Casa Editrice: Feltrinelli editore- collana Feltrinelli Kids


Trama:
"I pensieri hanno bisogno di parole.
Le parole hanno bisogno di voce.
Io adoro il profumo dei capelli appena lavati 
della mamma. Adoro sentire la barba 
ispida del papà, prima che si rada.
Ma non ho mai potuto dirglielo."






"Melody" è un libro contemporaneo per ragazzi che parla di Melody, un ragazzina di appena undici anni che frequenta la quinta elementare e che ha la tetraplegia spastica.

Il romanzo ci porterà nei meandri della mente di Melody mostrandoci il mondo con i suoi occhi. Come tutti i bambini vorrebbe fare cose "normali" come correre, parlare con le amiche e giocare con il cane, ma non può. La paralisi cerebrale le impedisce di muoversi,di essere indipendente, e di parlare. Le parole le frullano in testa veloci, a centinaia! Dove l'ostacolo tra lei e il mondo è il suo corpo.

Melody è intelligente, molto intelligente. Più di quanto lo possano essere tutti i suoi compagni di scuola, e , cosa più importante, ha qualcosa da dire. Lo ha sempre avuto. Riesce a imparare qualsiasi cosa semplicemente leggendo e ascoltando, e ricorda qualunque cosa gli sia capitata da quando è bambina: la volta i cui il pesce rosso saltò fuori dalla boccia o quando il Dottor Grass disse alla madre che era stupida , e che non gli sarebbe convenuto mandarla in una scuola normale. Tutto ciò che le capita rimane stampato nella sua mente, dove lei è soltanto un silenzioso spettatore. Ma poi Melody trova il modo di parlare.

Non ho voluto anticiparvi niente, anche se non è tanto la storia a valorizzare questo libro, ma la voce della protagonista e di come lei affronta le avversità della vita, tra gioie e dolori.
Lo stile di scrittura è molto buono. Scorrevole e fresco, ti trascina nei pensieri della piccola Melody, che con la ironia e la sua semplicità ci coinvolge nella sua vita.
Alcune cose purtroppo sono state pensate male. In certi punti ,nella prima parte del romanzo, le idee vengono buttate giù come una sorta di lista, senza creare uno sviluppo narrativo. La seconda parte del romanzo, invece, è molto più congeniale al lettore che, dopo aver creato un legame con Melody, viene sempre più coinvolto nelle varie vicende.
La scelta della narrazione in prima persona è più che azzeccata in questa tipologia di romanzo. Sentiamo i pensieri di Melody, le sue idee, le sue emozioni e i suoi timori.
L'autrice riesce a creare un personaggio forte che non si basa sulla compassione ma sulla voglia di riscatto.

I personaggi sono ben caratterizzati, ma a mio parere ci sono delle incongruenze in alcuni di questi.
Infatti il legame che si crea tra l'insegnante e i compagni di classe di Melody (undicenni) lo ho trovato inverosimile. Da bambini della quinta elementare a sembrare studenti delle superiori. A ciò la Draper pone rimedio, o per lo meno tenta, inserendo comportamenti più attinenti all'età dei personaggi.
Melody è il prototipo di protagonista perfetto per questo romanzo. Una ragazzina che riesce a gestire il peso della sua malattia, soffrendo, sì, ma riuscendo sempre a non demoralizzarsi. L'autrice riesce a compiere un lavoro magistrale con Melody creando una persona reale, tangibile. Melody è in continua evoluzione, tra metodi per comunicare e apprendere al meglio. Melody ha voglia di vivere e non di sopravvivere.
I genitori della ragazzina sono semplicemente fantastici. Il padre è un uomo molto solare e allegro che fin dalla nascita di Melody la sostiene. La madre, nella coppia, è colei che all'inizio sente maggiormente il peso della situazione e la frustrazione di ciò che comporta. La donna si incolpa persino della stessa malattia della figlia. Qui vediamo la dualità che ci viene posta tra il personaggio di Melody e quello della madre. Entrambe si sentono diverse e sbagliate: la madre si sente in colpa e sbagliata perchè, secondo lei, è sua la colpa per la malattia della figlia; Melody invece si sente diversa per la malattia che la rende differente dagli altri, e per la malattia stessa si sente inferiore. Nella crescita della figlia anche la madre avrà una maturazione che la porterà ad essere la figura di riferimento di Melody.
La signora V, la vicina di casa è un po come una nonna molto speciale. Aiuta, supporta e sprona Melody fin dalla tenera età. Grazie al suo aiuto lei riesce a crescere forte nello spirito e stimolata.
Gli alunni della classe H-5, la classe dei disabili della scuola, sono tutti simpaticissimi. Vengono appena accennati ma lasciano un segno nel modo in cui vivono ciò li circonda.
I bambini della classe inclusiva, invece, sono stronzi! Nessun tenativo di inclusione nei confronti di Melody, nessun riguardo della sua persona, nemmeno un briciolo di considerazione ( tranne quella di apparenza). Dei professori non parliamone, un più superficiale dell'altro, così come i dottori.

Ultima cosa: la copertina è meravigliosa!
In soldoni, mi è piaciuto molto (escludendo alcuni passaggi nella prima parte) per tutti i messaggi che porta al lettore, dall'accettazione al sentimento rivalsa e per una prot


VOTO: 4.5/5


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